Sp 19, rifiuti lanciati dalle auto in corsa

Raccolta rifiuti porta a porta

Non bastano i controlli messi in campo dai Comuni di Gussago e Cellatica.

Da Cellatica alla Sp19 gli abusivi della spazzatura non mollano la presa: la nuova riprovevole tendenza è il lancio dei rifiuti dall’auto direttamente ai lati della strada o nelle scarpate. In questi giorni sono in aumento gli abbandoni lungo la strada provinciale, nelle zone di sosta, che diventano sempre più discariche abusive a cielo aperto e offrono uno spettacolo indecente, con sacchi dello sporco, materiali di scarto e vecchi mobili gettati con noncuranza. Nonostante la stretta delle misure di controllo adottate dai Comuni di Gussago e Cellatica per contrastare il conferimento illecito dei rifiuti, il fenomeno si amplia, coinvolgendo, in realtà, un po’ tutta la provincia. I lanciatori di spazzatura si spostano rapidamente e adesso scelgono le strade a scorrimento veloce. Avevano iniziato deponendo i sacchetti nei contenitori degli altri Comuni in cui non vige la raccolta porta a porta.

Nel luglio 2013 Gussago è passato dal sistema di raccolta rifiuti a cassonetto, al porta a porta e qualcuno anziché attenersi alla nuova regola comunale aveva scelto Cellatica come punto di stoccaggio. Nei mesi di luglio, agosto e metà settembre 2013, il Comune di Gussago aveva collaborato con Cellatica, supportando l’ente limitrofo nella pulizia delle sue isole ecologiche e fornendo in appoggio pattuglie di Polizia municipale. I provvedimenti avevano dato risposte convincenti con una provvisoria riduzione dei fenomeni, ma la fase è stata passeggera e lentamente gli abbandoni sono tornati a palesarsi. E allora ecco che Cellatica – dopo aver aumentato, senza aver poi avuto riscontri positivi, i sistemi di sorveglianza con frequenti pattugliamenti delle forze dell’ordine, l’installazione di telecamere, e i tentativi di dissuasione attraverso tabelloni luminosi e un’informazione capillare – sta pensando, a sua volta, a un cambio del sistema di raccolta rifiuti, al passaggio dal cassonetto ad una modalità più restrittiva e controllabile. In paese non si è, però, trovato un accordo di massima e quindi l’ente locale si affida al referendum, in direzione di un cambiamento che, sperano i cittadini, possa mettere fine ad un abbandono dannoso, irresponsabile e degradante.
Federico Bernardelli Curuz

Fonte: Giornale di Brescia

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