Il Pirellone ha approvato una delibera che permette di stanziare fondi regionali per la progettazione di interventi nelle aree a rischio idrogeologico elevato. Nello specifico, all’interno della nuova legge sulla difesa del suolo, approvata lo scorso marzo, è stato inserito un articolo che permette di trasferire due milioni di euro ai Comuni lombardi per realizzare progetti di difesa e prevenzione. Di questi 2 milioni 402mila euro sono destinati alla provincia di Brescia, che secondo l’ultimo rapporto dell’Istituto superiore per la Protezione civile (Ispra) è la quarta in Lombardia per numero di aree a rischio. Frane ed esondazioni mettono in pericolo 92 Comuni del nostro territorio.
Lo scorso marzo erano già arrivati 4,1 milioni di euro nelle casse di sei Comuni bresciani: Calvisano, Corteno Golgi, Gianico, Lozio, Sonico e Vobarno, ma questa volta si tratterà di finanziamenti destinati non direttamente ai cantieri, bensì agli studi idrografici e alla progettazione di soluzioni per la messa in sicurezza delle aree. Cinque i Comuni che beneficeranno dello stanziamento: Cazzago San Martino(26mila euro), Corteno Golgi (149mila euro), Gussago (53mila euro), Nuvolento (27mila euro) e Pian Camuno (147mila euro).
Diverse le situazioni critiche da risolvere. A Corteno Golgi, dopo i 600mila euro versati lo scorso marzo per un primo intervento di messa in sicurezza della parete franata a inizio anno e per la realizzazione di una strada alternativa per accedere alla frazione di Sant’Antonio, verrà redatto un progetto di ripristino della frana sulla strada per Sant’Antonio. A Nuvolento sarà effettuato uno studio di fattibilità per il contenimento delle piene del torrente Rudone, mentre a Pian Camuno si pensa a una galleria drenante dell’area in frana Roncaglia. A Cazzago San Martino sono previste opere di mitigazione delle alluvioni del torrente Longherone e a Gussago un’area di spaglio del Gandovere. L’intento è creare un parco progetti da utilizzare per la richiesta di finanziamenti statali: «Ormai da anni Regione Lombardia bussa periodicamente alla porta del Governo – ha detto l’assessore regionale al Territorio Viviana Beccalossi -, ma i fondi statali hanno dovuto sottostare per lungo tempo all’assurda regola dell’80-20, che assegna l’80% dei finanziamenti alle Regioni del Sud in maniera preventiva e il restante 20% a quelle del Centro e del Nord. Con il paradosso che ne deriva: i soldi ci sono dove non esistono progetti e vice versa. Per fortuna è stato recentemente introdotto un importante discrimine, che impedisce di assegnare denari pubblici per opere che non sono nemmeno immaginate sulla carta». Dei finanziamenti previsti, metà sarà trasferito entro la fine del 2016, mentre il restante 50% verrà corrisposto nei primi mesi del 2017: «Contiamo di chiudere la partita entro i primi sei mesi del prossimo anno – conclude Beccalossi -, in modo che partano subito i cantieri per la messa in sicurezza di persone, case e attività».
Chiara Daffini
Fonte: Giornale di Brescia