Per i 25 dipendenti del Salumificio Aliprandi, che dal mese di marzo non vengono pagati dall’azienda, si è accesa una luce in fondo al tunnel. La storica azienda di Gussago ha raggiunto un nuovo accordo con la Indal di Montichiari. Si tratta del secondo step di un’operazione che nei mesi scorsi aveva portato all’affitto del capannone nuovo e della sezione Alicarni, con il riassorbimento di una parte dei quaranta dipendenti della lavorazione carni. Restava ancora aperta la questione del ramo d’azienda del salumificio, ora finalmente risolta. È infatti la macelleria il punto di forza del Salumificio Aliprandi, che possiede strutture produttive d’eccellenza, con linee in grado di lavorare oltre 10 milioni di kg di carne l’anno.
Ad avviare l’attività era stato nel 1940 nonno Ottavio. Con la terza generazione degli Aliprandi il gruppo era riuscito a superare i 70 milioni di euro di fatturato, soprattutto grazie alla collaborazione con il gruppo Auchan, cliente storico della società bresciana per la fornitura di prodotti di macelleria e salumeria. Ma l’uscita di scena dal mercato italiano del colosso francese della grande distribuzione aveva comportato un tracollo dei ricavi: nel 2021 il fatturato era sceso a 29 milioni di euro e l’esercizio si era chiuso con una perdita di 5 milioni. Era stato quindi avviato un piano di ristrutturazione aziendale volto ad aumentare l’efficienza, la produttività e, soprattutto, a rafforzare i volumi di vendita, puntando sui clienti locali e dell’horeca. Il fatturato del Salumificio Aliprandi è quindi tornato a salire nel 2022, superando i 35 milioni di euro. Ma non è bastato.
La crisi dell’azienda è stata anche al centro di una mozione presentata l’altra sera in Consiglio comunale dal gruppo di minoranza Stefano Quarena Sindaco, con l’obiettivo di impegnare il sindaco e la Giunta «a manifestare vicinanza, solidarietà e sostegno concreto ai lavoratori che sono rimasti fedeli ad una realtà storica del nostro territorio, che hanno deciso di continuare a lavorare dando fiducia a chi negli anni aveva sempre loro garantito un adeguato sostentamento». Mozione che è stata approvata all’unanimità, con il sostegno sia della maggioranza che del gruppo Pd per Gussago Comunità Democratica. Il sindaco Giovanni Coccoli, ricordando «la grave difficoltà in cui si trova da mesi la storica azienda di Gussago», ha precisato che «al momento nessuna delle famiglie interessate si è rivolta ai Servizi sociali comunali, ma siamo pronti ad aiutare i dipendenti della Aliprandi in qualsiasi momento». Il primo cittadino Giovanni Coccoli aveva in qualche modo anticipato in aula l’esito della trattativa di ieri. «Già venerdì scorso sembrava cosa fatta – ha riferito durante il Consiglio comunale -: mancava solo la firma. Si tratta di un accordo che risolverebbe molti problemi, principalmente quello della presa in carico dei dipendenti, che avrebbero così garantito il posto di lavoro. Resta aperta la partita degli stipendi arretrati, ma l’azienda Aliprandi ha garantito che anche questo passaggio verrà risolto nei prossimi giorni».
Una speranza che è diventata realtà. Come ha annunciato in una nota la Fai Cisl di Brescia, «dopo mesi di difficoltà economiche e organizzative che hanno investito il Salumificio Aliprandi, è stata esperita la procedura per l’affitto dell’attività di produzione e di lavorazione carni alla società Indal. Quindi, i 25 dipendenti rimasti in organico (dieci si sono dimessi volontariamente) inizieranno a lavorare per l’azienda di Montichiari, con passaggio al Contratto collettivo nazionale di lavoro dell’Industria Alimentare quale condizione di miglior favore». Per il sindacato, che si dichiara comunque soddisfatto per l’esito della trattativa, «la pratica non potrà dirsi conclusa fino a quando a tutti i 35 dipendenti coinvolti non saranno garantiti gli stipendi arretrati».
Cinzia Reboni
Fonte: Bresciaoggi