Come per magia alla Santissima cresce l’aglio delle… streghe

Aglio Santissima giardino semplici

Aglio delle streghe e scaccia spiriti nell’ex convento domenicano. Un nuovo giardino dei semplici – ossia un piccolo orticello dove, in passato, i monaci erano soliti coltivare erbe officinali e curative -, è stato creato nei giorni scorsi, dall’Amministrazione comunale, in collaborazione con l’esperto in botanica Alfredo Boroni e con il critico d’arte e storico Maurizio Bernardelli Curuz, all’esterno delle mura della Santissima.

Aglio, aglio e ancora aglio, e poi un pizzico di alloro e quercia. No, nulla a che fare con una ricetta anti-vampiro. Dracula non c’entra con Gussago; le streghe però sì, e proprio alla Santissima, nel 1518, è avvenuto parte del processo inquisitorio ai danni di Benvegnuda Pincinella, la donna, di Nave, accusata proprio di stregoneria. Da atti giudiziari e testimonianze scritte emerge la figura stravagante di questa donna dedita alla magia: «Da tutto il circondario la chiamano a consulto per sgarbugliare i casi più difficili: briga e disbriga incantamenti, lega e slega matrimoni, guarisce i dolori d’intestino e le possessioni; confeziona cataplasmi, debella infezioni veneree come il “brusor d’orina”», si legge nel romanzo Streghe Bresciane (Editrice Ermione). In questi misteriosi incantesimi non può che esservi lo zampino del diavolo, pensa il dirimpettaio di casa, il quale accusa la donna e avvia il procedimento di inquisizione, che porterà alla condanna capitale di Benvegnuda.

L’aglio è uno tra gli ingredienti più utilizzati nei cataplasmi e nei calderoni «stregoneschi». Come è stato spiegato al momento della semina dei bulbi, l’aglio è un forte antisettico e ha tante proprietà positive per l’organismo. Proprietà che hanno portato alla credenza che la pianta fungesse da repellente contro il male (vampiri, streghe e spiriti di ogni tipo). Accanto all’aglio, nel giardino dei semplici della Santissima, sono state poste l’alloro e la quercia. In araldica l’alloro; la quercia, invece, è l’albero più nobile, simbolo di forza potenza e nobiltà. Da un lato, dunque, il richiamo all’immortalità delle virtù, dall’altro il simbolo del potere. Un ramo di alloro e uno di quercia cingono lo stendardo del Comune a ricordare l’impegno civico e morale.

Fonte: Giornale di Brescia

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