Tema: «Scrivi una lettera a un personaggio famoso». Svolgimento: «Caro Sindaco, so che lei è molto indaffarato con tutte le lettere che le mandano, a firmare documenti e tante altre cose, ma io ci tengo che lei mi risponda…». Giulia Fariello, 9 anni, alunna della 4° A della primaria Santa Maria degli Angeli a Brescia, prende carta e penna e scrive di sua iniziativa a nome di tutti i bambini che come lei a Gussago abitano vicino al piccolo parco di via Cudula, sovrastato dal Santuario della Stella. Area verde bellissima, incastonata tra i vigneti della Franciacorta, ma arredata solo con un dondolo e uno scivolo. Nero su bianco la richiesta che Giulia, occhi curiosi, spontaneità disarmante e penna finissima, a dispetto dell’età, rivolge al primo cittadino Giovanni Coccoli: «Vorrei che lei allestisse il parco in modo che i bambini possano divertirsi con i giochi che lei deciderà di mettere». Il sogno: una pista di mountain bike oppure una carrucola, per scivolare da un albero all’altro, o una parete per l’arrampicata. Il tema sorprende positivamente la maestra Elisabetta (che in penna rossa le scrive un «Molto brava» grande come metà della pagina), ma anche i genitori Vincenzo e Maria Carmela che immaginavano una lettera ad Andrea Cassarà, suo idolo indiscusso, da praticante di scherma. «Perché hai scritto al sindaco?» chiede la mamma. «Ho un po’ di cose da chiedergli», la sua risposta.
E si sa, chiedere è lecito, la risposta è cortesia e, in questo caso, pure sorpresa. La lettera, infatti arriva nelle mani del sindaco Coccoli che, con lo stupore di Giulia, le fa recapitare a casa la risposta e la invita in Comune per avviare il progetto di allestimento del parco. «Ti rispondo subito che, siccome ricevere una lettera da una bambina di 9 anni non mi era mai, il mio è uno dei primi Sì che da sindaco dico col cuore». Coccoli si trova di fronte a una bimba risoluta e altruista che lo conquista e, forse, lo fa confrontare una volta di più con le responsabilità che un amministratore ha verso i suoi concittadini più giovani. Ieri mattina l’incontro in Comune per conoscersi. Un dialogo fitto. Giulia racconta della sua famiglia, della sorella Chiara. Il sindaco le illustra i suoi compiti. Insieme sfogliano un catalogo per scegliere i giochi. Il primo cittadino gussaghese precisa che bisognerà rispettare l’iter burocratico per acquisto e installazione, ieri discussi anche con l’assessore all’urbanistica, Giulia Marchina. A primavera in via Cudula ci sarà un parco più attrezzato. «I bambini possono cambiare il mondo – scrive il sindaco – possono cambiare le istituzioni, i progetti, perché i bambini possono cambiare il futuro». E mantenere la capacità di pensare col cuore, come i bambini, può portare lontano.
Lilina Golia
La lettera di Giulia
Egr. Sindaco Giovanni Coccoli, mi chiamo Giulia, ho 9 anni e vivo a Gussago in Via della Cudula. Le scrivo perché apprezzo ciò che ha fatto in tutti questi anni per il paese in cui vivo con la mia famiglia, so che lei è molto indaffarato con tutte le lettere che le mandano, a firmare documenti, richieste, avvisi e tante altre cose ma io ci tengo che lei risponda a questa domanda che le faccio: c’è un parco vicino a casa mia, solo con un dondolo e uno scivolo, per questo vorrei che lei allestisse il parco in modo che tutti i bambini possano divertirsi con altri giochi che lei forse deciderà di mettere. E spero che lei mi risponda e che esaudisca i miei sogni e dei miei vicini di casa ci tengo un sacco e la ringrazio nuovamente.
La risposta del Sindaco
Ciao Giulia sono Giovanni«Il Sindaco», grazie per la bellissima lettera: complimenti per la forma e per i contenuti, debbo dirti che scrivi molto bene e sono proprio contento che tu abbia pensato di indirizzarla a me. Sai cosa mi ha fatto immensamente piacere? Sapere che una bambina come te, una mia piccola concittadina, anziché scrivermi per qualcosa che riguardi solo lei, abbia pensato di chiedermi di poter mettere un nuovo gioco, nel parco vicino a casa sua, che sia a disposizione di tutti i bambini. Mi piace che tu senta la necessità di un gioco da utilizzare con gli altri, in uno spazio che è condiviso, in un paese che ha bisogno di sentire le risate e il vociare di voi bambini per strada, nei parchi, in mezzo alla gente. Io ho tre bambine e mi piace saperle fuori casa, all’aria aperta a divertirsi, non chiuse fra quattro mura davanti alla televisione o al computer, ma con gli altri e fra gli altri. Detto ciò, ora ti chiederai: «ma questo Sindaco, lo mette il gioco? Si o no?» Ti rispondo subito confessandoti che siccome ricevere una lettera da una bambina di 9 anni non mi era mai capitato (e mi ha reso molto felice: solitamente a scrivermi sono grandi che, te lo dico in gran segreto, sono molto più noiosi) il mio è un Sì convinto, un Sì felice, uno dei primi Sì da Sindaco che dico con il cuore! I tempi burocratici per fare ciò non sono immediati, ma ti prometto che entro l’estate il gioco ci sarà. Ti chiedo però una cortesia, devi venirmi a trovare con i tuoi genitori entrare in Comune, venire nel mio ufficio (accompagnata da mamma e papà) e sceglierlo tu quel gioco. Con questo gesto simbolico, vorrei lasciare un segno concreto alla nostra comunità: i bambini possono cambiare il mondo, possono cambiare le istituzioni, i progetti, i bilanci e le decisioni, perché i bambini possono cambiare il futuro. Grazie Giulia,
Fonte: Corriere della Sera – Ed. Brescia