Sicurezza sulle strade urbane: nuova tecnologia per l’Ateneo

Rotary 2050 Gozio dicembre 2019

La sicurezza stradale in ambito urbano è una priorità perseguita non soltanto dagli addetti ai lavori: accanto alla comunità scientifica incaricata di analizzare i fatti e proporre soluzioni, c’è una parte della società civile che investe in prevenzione. Lo dimostra la sfida lanciata dal Distretto Rotary 2050, che tramite il l’impegno di dodici club e la generosa partecipazione di numerosi soci ha donato al Cescam – il Centro studi città amica per la sicurezza nella mobilità dell’Università degli studi di Brescia – una serie di strumentazioni tecnologiche indispensabili per la conduzione delle attività di ricerca sul campo e per la raccolta e la rielaborazione dei dati. Il contributo elargito ha permesso al centro studi interdipartimentale dell’Ateneo (afferente al Dicatam) di dotarsi di attrezzature di rilevazione e analisi del valore complessivo di 11mila e 400 euro: un dispositivo in grado di rilevare i flussi di traffico registrando velocità e tipologia dei veicoli; un eyetracker capace di captare il moto oculare dell’autista durante la guida e uno smartphone collegato attraverso un applicazione dedicata; due telecamere sportive adatte a captare le correnti di traffico; un pc portatile con specifico software da utilizzare per archiviare le informazioni collezionate.

Le apparecchiature, che danno seguito al ruolo da protagonista del Rotary a favore della nascita del Cescam, renderanno possibile studiare con accuratezza le abitudini al volante e le tendenze di spostamento, in modo tale da individuare con maggiore precisione i fattori di rischio connessi all’incidentalità e suggerire adeguate strategie di mitigazione. Accanto all’attuale governatore del Rotary 2050, Maurizio Mantovani, tra i principali sostenitori dell’iniziativa benefica c’è l’ingegnere rotariano Riccardo Gozio, che nel settembre del 2014 ha vissuto la tragedia della perdita del figlio: il 22enne Federico, travolto da un’auto mentre era in sella alla sua bicicletta da corsa. «Abbiamo ritenuto doveroso fare qualcosa di concreto », ha sottolineato il promotore. Tendenza che, stando ai dati forniti dal direttore del CeScam Giulio Maternini, nel bresciano mostra ancora numeri record: nel 2018 nella nostra provincia sono decedute in incidenti stradali 67 persone ogni milione di abitanti (85 i decessi totali) contro una media nazionale di 55 ed Europea di 49. In Lombardia soltanto Milano presenta numeri peggiori. I costi sociali del fenomeno ammontano a circa 330 milioni di euro, 68 nel solo Comune di Brescia. Nell’ambito della prevenzione qualcosa si muove anche a livello istituzionale: il Centro Studi ha ricevuto un contributo triennale di 200mila euro dalla Regione per dare respiro alle attività di ricerca e un finanziamento di 32mila euro dal Broletto per uno studio relativo ai limiti di velocità da imporre sulle strade di competenza.
Davide Vitacca

Fonte: Bresciaoggi

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