Appello dei Sindaci bresciani contro l’acquisto degli F35

F35

L’appello ai parlamentari bresciani in un incontro organizzato dal primo cittadino di Collebeato.

«Stop all’acquisto dei cacciabombardieri F35». È l’appello rivolto da molti primi cittadini bresciani ai parlamentari, per «far fronte comune» e arrivare a scelte operative concrete. L’idea nasce a Collebeato, dal sindaco Antonio Trebeschi e trova adesioni e firmatari: i sindaci di Calvagese della Riviera, Nave, Rezzato e il sindaco di Malegno (assente per impegni istituzionali). A discutere con loro, degli effetti della crisi e dei problemi locali di bilancio, che «stridono con l’acquisto dei cacciabombardieri F35», ci sono i parlamentari di Sel, M5S, Pd, Scelta Civica. In sei si confrontano: Mario Sberna (Scelta Civica), Marina Berlinghieri e Alfredo Bazoli (Pd), Luigi Lacquaniti (Sel), Dino Alberti e Tatiana Basilio (M5S). La richiesta dell’appello è chiara: «Non si proceda all’acquisto dei cacciabombardieri F35, venga avviata una revisione e riduzione complessiva della spesa militare individuando le necessità di spesa prioritarie, venga promossa una discussione aperta e trasparente sulle spese militari, il bilancio della Difesae la riforma del nostro sistema di sicurezza».

Al dibattito si uniscono, nel corso della mattinata, i sindaci di Botticino, Castegnato, Ospitaletto, Sarezzo, Gussago, Cellatica e diversi assessori e consiglieri, in rappresentanza dei comuni di Passirano, Castel Mella, Flero, Cerveno (presente anche l’assessore del capoluogo, Marco Fenaroli). In tanti firmeranno il documento, alcuni si riserveranno ulteriori valutazioni. «La mozione approvata (nei giorni scorsi, sulla partecipazione italiana al programma di realizzazione dell’aereo F35, ndr) impegna il Governo ad operare nel senso di una dimensione Europea della Difesa – sottolinea Trebeschi -, in una prospettiva di razionalizzazione della spesa e, relativamente al programma F35, a non procedere a nessuna fase di ulteriore acquisizione senza che il Parlamento si sia espresso». Ecco perché «chiediamo scelte coraggiose, nell’individuazione delle priorità di spesa e nelle scelte di fondo che impegnano il nostro Paese sul tema della pace». L’F35 è «un’arma da guerra con capacità di trasporto di ordigni nucleari in contrasto con l’Art. 11 della Costituzione italiana».

Ai deputati il compito di farsi portavoce di ideali e necessità del territorio. L’appello resta sul tavolo, in attesa dell’adesione di altri Comuni bresciani.
Roberto Barucco

Fonte: Giornale di Brescia

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