I sindaci di “Terra della Franciacorta” contro il presidente di Fondazione Cogeme

Vista di Gussago e della Franciacorta
Vista di Gussago e della Franciacorta

I Comuni hanno scritto al presidente di Fondazione Cogeme: «Ha frainteso il suo ruolo».

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la presentazione la scorsa settimana di Officina Tdf, iniziativa che sancisce l’avvio ufficiale della seconda fase di Terra della Franciacorta, il progetto per il rilancio sostenibile dell’economia del territorio che la Fondazione Cogeme onlus, presieduta da Raffaele Volpi, ha varato con venti Comuni firmatari di un accordo di collaborazione, il Consorzio per la tutela del Franciacorta e altri soggetti pubblici e privati. Il problema è che i sindaci hanno scoperto di Officina Tdf («uno dei progetti più importanti della Fondazione» ha spiegato Volpi) leggendo i giornali. Antonio Vivenzi, sindaco di Paderno e presidente di Terra della Franciacorta – insieme agli altri primi cittadini del Comitato direttivo (Monticelli Brusati, Coccaglio, Gussago e Passirano) – ha scritto una lettera indirizzata proprio a Volpi. «Siamo ad esprimerle – si legge nel documento – il nostro stupore per come un importante progetto del territorio, che vede al tavolo da quasi due anni 18 Comuni (successivamente hanno aderito anche Castegnato e Palazzolo, ndr) e sindaci del territorio, sia stato da lei frainteso».

Ma la comunicazione arriverebbe in realtà dopo una rottura che sarebbe maturata già da qualche tempo, e che ha trovato nella presentazione del progetto Officina Tdf la miccia per accendere le polemiche. «Vista la sua recente nomina- continuano i sindaci – vogliamo pensare che non abbia avuto il tempo e gli strumenti per comprendere fino in fondo il ruolo della Fondazione che lei presiede all’interno del progetto». Poi ancora, e per mettere le cose in chiaro, «è senz’altro vero che senza il prezioso contributo di Fondazione Cogeme forse il progetto non sarebbe nemmeno stato avviato; è però ancor più vero che il ruolo centrale è stato quello dei sindaci e delle loro comunità». Vengono quindi richiamati gli accordi «intercorsi con le altre realtà private aderenti all’accordo, le quali hanno sostenuto con cospicui finanziamenti il progetto, solo a condizione che esso rimanesse di proprietà dei Comuni, riconoscendo a Fondazione Cogeme un ruolo tecnico e non sicuramente politico né strategico. In questo modo abbiamo costruito con fatica un nuovo modello di sinergie tra pubblico e privato che intendiamo salvaguardare e sviluppare». Quanto accaduto «non è lo spirito con il quale abbiamo lavorato fin qui, e non è il modo per costruire qualcosa insieme». La lettera è datata 9 luglio, ieri pomeriggio c’è stata una lunga riunione tra i sindaci del progetto Terra di Franciacorta durante la quale si sono decise le prossime mosse.

Fonte: Giornale di Brescia

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