Smart Living: la Regione finanzia 13 progetti bresciani, uno è gussaghese

157 imprese, 54 progetti e 52 milioni di euro di finanziamenti messi in circolo nella filiera della casa high-tech. Sono i numeri del bando «Smart Living» promosso dall’assessorato regionale allo Sviluppo economico guidato da Mauro Parolini: il bando concede oltre 27 milioni di contributi a fondo perduto per supportare aggregazioni tra il mondo delle ricerca e le imprese del settore costruzioni, arredo, impianti e domotica. E il territorio bresciano fa la parte del leone: i progetti che vedono la nostra provincia in prima linea sono 13 su 54, e portano a casa contributi sostanziosi. “Su Smart Living avevano molte aspettative e una partecipazione così qualificata l’ha confermata come una misura sussidiaria in grado di aumentare la competitività delle imprese e agganciare i segnali di ripresa”, commenta Parolini per il quale l’aspettativa è che possa contribuire a “innescare una reazione virtuosa”.

Il parterre delle idee è assai vario, anche per le bresciane. Se la Me Electronics di Soiano, con la bergamasca Capoferri Serramenti e il Politecnico, porta a casa oltre 670mila euro per sviluppare una «Smart Windows» capace di garantire dalla qualità dell’aria all’interno delle mura domestiche al controllo dei consumi energetici, le gardesane Imperadori Coperture e Sinico Elio, con l’Università di Brescia, ottengono 327mila euro per Promise, una nuova metodologia per la progettazione e lo sviluppo di edifici intelligenti e l’Ateneo di Brescia, con altre realtà, ne mette in tasca altri 70 e 150mila per progetti sperimentali legati alla riqualificazione degli edifici (AdEsa) e al risparmio energetico (Shem).

Tutta bresciana è invece la regia di un innovativo prodotto per l’igienizzazione degli ambienti domestici (Appennino di Ori Vittorio di Montichiari e Shots.it di Desenzano, insieme all’Università, incassano quasi 500 mila euro) che ha inventato uno zerbino calpestabile in grado di «spazzolare» le suole delle scarpe»; così come quella di un sistema Smart per il controllo e la diagnostica della qualità dell’aria delle case (476mila euro per le pmi Geca di Gussago, Gulliver di Brescia e l’Ateneo). Ancora, Di.Mo.Re (con l’Ateneo di Bergamo e l’orobica 221E) ne incassa 180 mila per un sistema di screening delle performance energetiche e sismiche mentre la Fasternet di Borgosatollo, del vicepresidente della Piccola Giancarlo Turati, ne conquista 217 mila per una piattaforma per la condivisione e gestione dei modelli 3D degli edifici che permette la visione in mobilità agli operatori. Alla Codermine (con altre realtà milanesi e il Politecnico) vanno quasi 800 mila euro per un sistema di climatizzazione intelligente, e una cifra simile viene destinata al progetto della nostra Università di Brescia con Deldossi, Assini Costruzioni, Valsir, Italserramenti, Delta-Phoenix e Gexcel: qui l’idea riguarda la riqualificazione edilizia e organizza una catena di fornitura che definisca le prestazioni dell’immobile rinnovato andando a interagire con l’occupante. Infine, Casalogica e Ateneo puntano sullo sviluppo di un modulo abitativo sperimentale antisismico in legno e paglia (279 mila euro con altre realtà bergamasche) mentre Fabbrica d’Armi Beretta (con Università, 4Solid, FGE Elettronica e TeamWare) ottiene quasi 800 mila euro per sviluppare una «Security Net» che crea barriere fisiche di limitazione degli accessi e Olimpia Splendid, con Superpartes e Fae++, arriva a 354mila per un telesoccorso interconnesso basato sul monitoraggio dei parametri vitali.Angela Dessì

Fonte: Giornale di Brescia

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