
Per don Enrico Bignotti le famiglie fanno uscire poco le ragazze: «Erano di più con l’oratorio femminile». Le undici aule sono affollatissime per l’Iniziazione d’estate, per i tornei sotto le stelle e di calcio saponato.
Don Enrico Bignotti è arrivato a Sale di Gussago nel 2010 fresco di ordinazione sacerdotale e s’è trovato a operare in una grande realtà. Infatti l’oratorio Lodovico Pavoni è un punto di riferimento di gran parte della gioventù della popolosa frazione di Gussago e centro di numerose iniziative, che vanno dall’Iniziazione cristiana alle competizioni sportive, dalle settimane di feste ai campi scuola e al Grest: un interminabile carosello.
«La struttura dell’oratorio è molto vasta e i ragazzi che la frequentano sono in continuo aumento – dice don Bignotti -. Abbiamo 11 aule che, il giovedì pomeriggio, vengono tutte occupate dai ragazzi dell’Iniziazione cristiana; anche il bar è sempre frequentato e gestito da una cinquantina di volontari. Ha anche un salone con ping-pong, biliardo, calcio balilla e un’area giochi per i più piccoli. L’esterno, che è da riqualificare, comprende un campetto in sabbia e altri spazi. L’insieme però soffre di un grave handicap: il campo di calcio a sette, che era parte dell’oratorio, è tagliato fuori dalla struttura principale da una strada voluta dal vecchio piano regolatore. Inoltre, vicino alla parrocchiale, in una località fuori mano, esiste un’altra struttura che il vecchio parroco don Eugenio Simoni aveva creato come oratorio femminile Santa Maria Crocifissa di Rosa. Ci sono un salone, una veranda e una cappellina. Anche là, di domenica, cinque o sei aule sono occupate dai ragazzi dell’Acr o da altri».
Come è organizzata la catechesi dell’Iniziazione cristiana e qual è la frequenza?
«La frequenza dei bambini delle elementari e dei ragazzi della prima media è pressoché totale. Sono all’incirca 250 con due catechisti per ogni classe. Sono una sessantina quelli di seconda e terza media, che seguono i corsi (definiti «Mistagogia») dopo i sacramenti della Cresima e dell’Eucarestia. Devo dirmi soddisfatto anche della frequenza dei ragazzi dopo la Cresima: sono all’incirca il 90%. Anche i genitori partecipano in buon numero alle loro riunioni».
Mi sembra di capire che le ragazze siano poche nel vostro oratorio…
«Per quanto riguarda l’Iniziazione cristiana delle scuole elementari, la frequenza delle bambine è totale. I problemi, invece, sorgono per le adolescenti; in oratorio non se ne vedono o, meglio, se ne vedono poche. Alcune (12 o 13 dalla seconda media in avanti) frequentano la Scuola di Vita famigliare gestita da tre mamme del Pro Familia. Le ragazze non frequentano l’oratorio e le varie iniziative (gite e campi scuola) perché le famiglie non le lasciano uscire. Forse era meglio quando c’era l’oratorio femminile e c’erano dei punti di riferimento di genere».
Svolgete attività sportiva nel vostro campo di calcio?
«Abbiamo nove squadre con 15-20 iscritti e 2-3 dirigenti per squadra: under 8, 11, 14, allievi, juniores, topo junior, 2 open e una squadra femminile. Complessivamente sono 200 iscritti e partecipano ai campionati del Csi. Nel 2011 sono stati sistemati gli spogliatoi; ora abbiamo in mente di aprire un piccolo bar, succursale di quello dell’oratorio».
Come organizzate l’estate per i ragazzi?
«L’estate è un susseguirsi di iniziative. Cominciamo all’inizio di giugno con la Festa dell’oratorio che ha come clou il «torneo sotto le stelle» che dura tutta la notte. Subito dopo realizziamo un campo scuola per i ragazzi delle elementari e un altro per quelli delle medie a Velturno (Bressanone). In luglio proponiamo tre settimane di Grest. Per gli adolescenti e i giovani offriamo il Follest, una manifestazione frequentatissima. Sempre in luglio, c’è un torneo che dura tutto il mese. Conclude l’estate la settimana della festa finale, con le spettacolari gare di «calcio saponato». In settembre l’oratorio vivacizza la festa della parrocchia organizzando il Palio delle Contrade. Ci sono poi i campi invernali per elementari e medie, i mercatini di Natale e il «Carnesale» (Carnevale di Sale).
Gian Battista Muzzi
Fonte: Bresciaoggi