La mastodontica struttura dell’ospedale Civile di Brescia che dopo la riforma annovera al suo interno dalle cliniche universitarie di eccellenza al poliambulatorio più remoto della Valtrompia ha dato vita ad uno dei piani strategici più sintetici fra le quattro Aziende socio sanitarie territoriali della nostra provincia. La bozza del Poas circolato in queste settimane non presenta novità rivoluzionarie limitandosi a fotografare una situazione esistente piuttosto complessa da coordinare con un territorio che comprende la città, il suo hinterland e tutta la Valtrompia con gli ospedali di Gardone e Montichiari.
Per ciò che riguarda le attività ospedaliere, due sono i cambiamenti che andranno a compiersi nell’arco del 2017 nella sede di Brescia. Il primo riguarda la soppressione della struttura semplice dipartimentale di Cardiochirurgia diretta dal professor Claudio Muneretto. Dal primo gennaio 2018 tale struttura, che al momento è anche sede della Cattedra di Cardiochirurgia dell’Università, confluirà nella struttura complessa di Cardiochirurgia diretta dal responsabile facente funzione, Giuseppe Coletti. Altra razionalizzazione riguarderà il poliambulatorio di Senologia Chirurgica. Anche in questo caso l’autonomia della struttura verrà soppressa a partire da gennaio 2018 e confluirà all’interno dell’unità operativa complessa di Chirurgia Generale 2 diretta dal nuovo primario Uberto Fumagalli Romario. In tema di cronicità, invece, il direttore generale Ezio Belleri e il suo staff hanno deciso di non individuare alcuna struttura da riconvertire in presidio ospedaliero territoriale e dedicare alle prestazioni a bassa intensità di cura. Perché?
«L’Asst degli Spedali Civili – si legge nel piano – ritiene utile l’istituzione di un proprio Pot, ma in fase transitoria, visto il profilarsi dell’ipotesi di individuazione di Pot esterni all’Asst, ma insistenti sul territorio, si riserva di rimandare la definizione in attesa di decisioni in merito». Una presa di posizione che apre all’ipotesi che il Richiedei di Gussago possa diventare Pot privato per il Civile come auspicato dai vertici della Fondazione, alle prese con numeri di bilancio problematici, destinati ad aggravarsi con lo spostamento di alcuni reparti del Civile, ospitati a Gussago, a Gardone e Montichiari. Il Poas dell’Asst di Brescia evidenzia una contraddizione territoriale nata dai servizio offerti dal presidio di Montichiari, struttura del Civile sul territorio dell’Asst del Garda. Chi gestirà psichiatria e Neuropsichiatria, servizi ospitati in ospedale: Brescia o Desenzano? Un accordo prevede che, in via eccezionale, gli ambulatori continueranno a far capo al Civile.
(s.g.)
Fonte: Corriere della Sera – Ed. Brescia