Lo spiedo diventa una leva diplomatica per far riscoccare la scintilla dell’unità nel centrodestra in vista delle prossime amministrative. Attorno a una tavola imbandita di mombói, costine e polenta, diventa più facile trovare la quadratura politica del cerchio. L’idea creativa è venuta al direttivo provinciale di Fratelli d’Italia riunito la scorsa settimana in uno dei «santuari» del piatto simbolo della brescianità: la trattoria «Il Caricatore» ha ospitato un vertice informale alla presenza di Stefano Quarena, referente di Gussago per Fdl, per mettere a punto le strategie per creare un «blocco» di centrodestra, modello che ha incassato la fiducia degli elettori alle ultime amministrative. L’anno prossimo la posta in palio sarà più alta considerato che saranno rinnovati i sindaci di paesi strategici come Palazzolo, Darfo, Desenzano e, appunto, Gussago. E Fratelli d’Italia vuole diventare il mastice della coalizione.
«A Gussago l’ultima volta siamo usciti sconfitti solo per colpa nostra – osserva Viviana Beccalossi nella duplice veste di assessore regionale al Territorio e di leader lombardo di Fratelli d’Italia -. Ci siamo persi in “beghe da cortile”, tra mozioni di sfiducia e assessori dissociati evidenziando una debolezza interna che ha spaccato il nostro elettorato. Le amministrative 2015 ci hanno visto tornare protagonisti in provincia perchè siamo riusciti a dimostrare la nostra compattezza». Il riscatto del centrodestra parte da Gussago, la «capitale» dello spiedo che vive un momento di crisi, figlia della direttiva europea che ha messo al bando gli uccellini, ingrediente insostituibile per confezionare lo spiedo secondo i canoni bresciani più ortodossi. «Lo spiedo è un volano della nostra economia, vittima di un Governo schiacciato da normative europee che penalizzano i prodotti tipici e i ristoratori locali», rimarca Beccalossi.
Nei ristoranti tipici il calo di prenotazioni non accenna a diminuire. «Rispetto al 2015 abbiamo registrato una flessione del 50% dei clienti abituali, ci salvano gli avventori provenienti da fuori provincia che accettano lo spiedo senza uccelli», rivela Edoardo Ungaro, presidente dell’Associazione Ristoranti di Gussago e titolare del Caricatore. Per provare a difendere la tradizione, l’associazione propone «Lo spiedo scoppiettando»: tutti i giovedì fino all’8 dicembre i locali che hanno aderito alla rassegna propongono un menù degustazione a 25 euro. «Qualche cliente in più arriva, ma non basta – afferma Ungaro -. Questo per noi era il periodo del boom proprio grazie allo spiedo».
AL.FA.
Fonte: Bresciaoggi