Dopo anni di penultimatum, di interventi tampone della durata di un giorno e di invocazioni della pioggia finalmente arriva una svolta nel contrasto dell’inquinamento atmosferico. Dalle ore 7:30 di stamane (1 ottobre 2018), a Brescia e nei 19 Comuni dell’hinterland non potranno più circolare le oltre 30 mila autovetture diesel Euro 3 ancora in funzione. Lo stop verrà fatto rispettare dagli agenti della polizia locale cittadina, pronti a presidiare la trentina di vie di accesso al capoluogo. Com’era previsto dall’accordo del giugno 2017 tra le Regioni padane, la Lombardia ha aggiornato il Piano regionale di interventi per la qualità dell’aria (Pria) e appunto da oggi, insieme a Piemonte, Emilia Romagna e Veneto obbliga a tenere in garage anche i diesel immatricolati nel quinquennio dal primo gennaio 2001 al primo gennaio 2006. Il divieto sarà attivo dal lunedì al venerdì dalle 7:30 alle 19:30 (con l’esclusione delle festività infrasettimanali) fino al 31 marzo prossimo, e così via per tutti gli anni a venire. Le sanzioni? I furbi rischiano una multa da 75 a 450 euro.
È la prima delle novità antismog di quest’anno. L’altra, almeno di pari rilevanza, è che diventa permanente il divieto di circolazione per le Euro 0 a benzina e le Euro 0, 1 e 2 diesel. Con gli stessi orari e i medesimi giorni delle Euro 3, dovranno restare ferme anche dal primo aprile al 30 settembre. Per il futuro, insomma, potranno circolare solo di notte e nei fine settimana. Il divieto per i veicoli più vecchi si applica nei Comuni di fascia uno, che a Brescia sono i 20 dell’hinterland compreso il capoluogo, e pure nei 30 della fascia due estesa dal Garda alla Franciacorta. Anche se questi 50 municipi sono un quarto del totale dei 205 del Bresciano, insieme superano di molto la metà della popolazione. Intanto, nonostante le ulteriori restrizioni al traffico anche il prossimo inverno si presenta difficile per la qualità dell’aria, e presto torneranno in vigore le misure per contenere le polveri sottili. Misure che riguardano anche gli impianti di riscaldamento, e che verranno attivate in modo automatico con il superamento delle soglie fissate. Purtroppo però i divieti non valgono per tutto il territorio provinciale, e le auto «nere» più vecchie (fino all’Euro 2 diesel) potranno comunque circolare senza limitazioni in Valcamonica, Valsabbia e nella Bassa, mentre i diesel Euro 3 sono messi al bando solo nei Comuni oltre i 30 mila abitanti (cinque in Lombardia, nessuno nella nostra provincia) e in quelli di fascia uno, che sono Brescia, Borgosatollo, Botticino, Bovezzo, Castelmella, Castenedolo, Cellatica, Collebeato, Concesio, Flero, Gardone Valtrompia, Gussago, Lumezzane, Marcheno, Nave, Rezzato, Roncadelle, San Zeno, Sarezzo e Villa Carcina. Stando ai dati Istat aggiornati al primo gennaio 2018, fanno esattamente 398.737 abitanti, pari al 31.6% del totale provinciale attestato sul milione e 262 mila. Quanti Euro 3 fermerà, quindi, l’aggiornamento del Pria? Il database Aci dice che sulle strade della nostra provincia ne circolano 99.500, 63.641 dei quali privati e 25.868 commerciali. Se fossero spalmati in modo omogeneo sul territorio (ma ovviamente non è detto che sia così), solo un terzo di questi mezzi, circa 33 mila, sarebbe soggetto al nuovo divieto. Tutti gli altri potrebbero circolare liberamente, a patto di non superare i confini della città e dei 19 Comuni dell’hinterland. Il comandante della locale cittadina, Roberto Novelli, spiega di aver predisposto tutto per la pianificazione dei controlli:
«Il nostro personale ha già ricevuto la direttiva per dare informazioni corrette – dice -, abbiamo installato una idonea segnaletica sulla trentina di accessi ala città e tutti i giorni le nostre pattuglie eseguiranno i normali controlli sule arterie, a rotazione». L’assessore alla Mobilità Federico Manzoni non vede particolari problemi nell’applicazione della nuova norma: «Ormai siamo attrezzati – sottolinea -, le Regioni padane hanno dato seguito all’accordo col ministero dell’Ambiente, riconoscono che tra le cause del Pm10 ci sono i motori diesel e questo è sicuramente un passo avanti». Peccato solo, per l’assessore, che le deroghe siano tante. In effetti includono ambulanti, turnisti fuori portata dai mezzi pubblici, privati con funzioni di pubblico servizio, poste, trasporto valori, medici e veterinari in visita e car pooling. Insomma le solite che scattano a ogni domenica ecologica. Inoltre la Lombardia ha accompagnato il divieto con incentivi economici alla rottamazione, limitati però ai veicoli commerciali. Quanto ai mezzi più vecchi, il divieto permanente si applicherà da stamattina a 40.364 Euro 0 benzina, 6.734 Euro 0, 2.450 Euro 1 e 17.843 Euro 2 diesel. A questi si aggiungono 23.546 veicoli industriali leggeri e 6.384 pesanti. In tutto superano le 97 mila unità fino a raggiungere gli Euro 3, e fanno un altro 10% del milione di automezzi circolanti. E almeno la metà di questi dovrebbe essere fermato dalla nuova norma. Infine, soggetti alle medesime limitazioni sono i 17.768 ciclomotori Euro 1, mente i 45.133 Euro 0 sono già banditi da tutte le strade lombarde.
Mimmo Varone
Fonte: Bresciaoggi