Non c’è aria, acqua, terra fuoco che li fermi. Se ne vanno rapidamente, nel punto indicato; e pare cosa da telefilm; meglio di Rex e del commissario. Duecentonovanta squadre cinofile, sei zampe per ogni unità – quattro il cane e due quelle dell’uomo-gazzella che fa il tandem – e non un momento di requie. Ogni disastro pensato; ogni condizione di tempo e di luogo. Persino la simulazione della ricerca di un ubriaco nelle segrete del castello di Brescia. Simulazione, allenamento ed esami, invece per una cinquantina di unità, che hanno preso l’attestato di abilitazione professionale. La Protezione Civile e Gussago; un binomio dai grandi numeri, una cooperazione che è stata in grado di coinvolgere, nel week end, pubblico e volontari da tutta Italia. E’con un pollice alzato e tanta tanta soddisfazione che l’Ucis (Unità cinofile italiane da soccorso) chiude la tre giorni di Raduno Nazionale, con campo base fissato al Centro sportivo Corcione di Gussago. Fitto il programma di attività per le unità cinofile, per gli oltre cinquecento volontari e i circa cinquanta Gruppi da tutta Italia supportati da un massiccio dispiegamento di mezzi e attrezzature, che si sono messi in gioco con test impegnativi tra gli scenari più disparati, sparsi per tutta la provincia. Festa e impegno, dedizione accompagnata da un immancabile sorriso e tanta cortesia. Nonostante il campo base gussaghese fosse il punto di partenza e la permanenza dei gruppi, durante il giorno, sia stata limitata dalle numerose azioni esterne, il pubblico è giunto al campo, con tanta curiosità. Rapiti i più piccoli, gli occhioni, screziati dalla meraviglia, fissi sugli agilissimi cani.
«Un vero e proprio successo – ha dichiarato il presidente nazionale Ucis, Bruno Piccinelli -,tantissime le persone venute ad assistere alle operazioni svoltesi al Castello di Brescia, tantissimi anche sul lago d’Iseo. Questo è il nostro venticinquesimo raduno, e quello di quest’anno è stato il più imponente: 340 unità arrivate da tutta Italia, una trentina gli scenari predisposti per la ricerca in acqua, su maceria e in superficie. Grande risposta di pubblico, dei media, delle autorità e dei preposti al volontariato».
Federico Bernardelli Curuz
Fonte: Giornale di Brescia