Avanti con il supermarket, ma più piccolo

Area ex Magazzino Comunale
Il progetto dell’intervento previsto nell’area dell’ex Magazzino Comunale di Gussago

Confermato il centro di via Caporalino, il privato costruirà appartamenti in edilizia convenzionata.

Ridotta la metratura del nuovo centro commerciale in costruzione e accordo per la realizzazione, nello stesso luogo, di residenze in edilizia convenzionata. È stata approvata dal Consiglio Comunale, pur a fronte delle critiche dell’opposizione, la variante al progetto del centro commerciale e della zona residenziale con uffici e negozi, in via Caporalino, nell’area dell’ex magazzino comunale. La variante prevede appunto la riduzione della «superficie lorda di pavimento», che passa dagli 8.000 metri quadri previsti a 6.000; all’interno il privato realizzerà una struttura di vendita di 2.100 metri quadri. Il costruttore costruirà poi appartamenti in edilizia convenzionata che saranno gestiti dal Comune.

«L’operazione ci permetterà di ricavare dai 23 ai 25 alloggi -spiega il sindaco Bruno Marchina – che verranno assegnati sulla base di nostre graduatorie, con una convenzione tra il Comune e l’operatore privato. Emetteremo inoltre un bando per l’assegnazione degli appartamenti, che intenderà premiare, in particolar modo, le giovani coppie di Gussago. Il prezzo di vendita è significativamente calmierato, in accordo con l’operatore: dovrebbe aggirarsi attorno ai 1.600 euro al metro quadro».

Un’operazione che non convince, invece, l’opposizione – schierata in toto contro il progetto – ed in particolare Mara Rolfi (Movimento Cinque Stelle) che, prima di allontanarsi dall’aula per protesta, dichiara: «Riteniamo inutile votare a lavori ormai svolti. È un colosso che ostacola la visuale, un altro mostro architettonico sul nostro territorio. Che bisogno c’era di realizzare questo progetto? I gussaghesi hanno davvero bisogno di un’altra struttura commerciale? Necessitano davvero di case in edilizia convenzionata? Ai negozi e alle botteghe di Gussago non serve tutto questo».

Ma il sindaco Marchina non si è fatto mettere sul banco degli imputati: «il progetto definitivo – ha controbattuto il primo cittadino – era già approvato nel 2012, senza alcuna osservazione». Non solo, «per rendere la struttura meno impattante dal punto di vista urbanistico, si è stabilita una riduzione di 2.000 metri. Tutto, inoltre – ha spiegato l’Amministrazione – è coerente al programma di inserimento ambientale». Marchina ha poi voluto puntare l’attenzione sul fronte degli appartamenti in edilizia convenzionata. «Per la casa – ha spiegato -, tramite un pre-bando, abbiamo compreso le esigenze della cittadinanza. Sono state tante le richieste di adesione al progetto».
Federico Bernardelli Curuz

Fonte: Giornale di Brescia

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