Tari, utenze domestiche meno care

IMU

Diminuzione generale del 3% nelle bollette della Tari che verranno recapitate a settembre alle utenze domestiche; riequilibrio generale, invece, delle tariffe per le utenze non domestiche. Queste le principali novità a seguito dell’approvazione del regolamento della tassa sui rifiuti (Tari), redatto, hanno spiegato i rappresentanti comunali, al fine di porre solide basi per l’inizio della nuova sessione di gestione del servizio di nettezza urbana, dopo la scadenza dell’attuale contratto con Aprica, a giugno 2017.

«La legge quest’anno – ha spiegato l’assessore all’Ambiente Giovanni Coccoli – ci ha permesso di andare a riequilibrare alcune categorie penalizzate, negli anni scorsi, quando si è passati da tassa a tariffa. Siamo così andati a individuare le categorie che erano state maggiormente privilegiate o che pagavano molto meno rispetto ai rifiuti che producevano, come ad esempio gli istituti bancari e le bancarelle del mercato, e abbassando altre categorie, come i fioristi, bar, ristoranti, pizzerie per i quali è prevista una riduzione della tariffa intorno al 29%. Questa variazione non si limita solamente a queste categorie, ma ci saranno aggiustamenti a livello generale. Inoltre è da segnalare una riduzione del 3% della tariffa per le utenze domestiche».

Il totale complessivo dei costi per la raccolta rifiuti – pari a 1.673mila euro di bilancio preventivo rispetto ad 1.705mila euro del 2015 -, è in lieve calo rispetto all’anno scorso e prevede un risparmio di circa 32mila euro. Drastica la riduzione della spesa per lo smaltimento del verde (-66mila euro circa), a seguito dell’interdizione all’accesso al Centro di Multi raccolta per i giardinieri; aumenta di 13mila euro il costo del verde porta a porta, in quanto verranno utilizzati mezzi con compattatori, ma proprio questa soluzione porterà, spiega l’Amministrazione, «ad un risparmio economico al momento».

Contrarie all’approvazione del regolamento e delle nuove tariffe le opposizioni: lo schema, hanno detto, «rimane lo stesso da 4 anni: l’Amministrazione manca di presentare con chiarezza le risorse in entrata e in uscita, necessarie per poter valorizzare le materie prime dei rifiuti che sono una risorsa e che dovrebbero portare al risparmio sulle tariffe per i cittadini virtuosi di Gussago».

Fonte: Giornale di Brescia

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