Terremoto tra Marche e Lazio, anche Gussago in campo per l’emergenza

ARGO terremoto 2016

Anche Gussago da subito in campo per l’emergenza a seguito del terremoto che ha devastato vaste zone del centro Italia tra Marche e Lazio. Ieri due gussaghesi, che fanno parte del Gruppo cinofilo ARGO, sono partiti per Rieti con due cani addestrati alla ricerca tra le macerie. Il Comune di Gussago si è da subito attivato ed è in attesa di ricevere indicazioni dal dipartimento nazionale di Protezione Civile e dalla Prefettura di Brescia: in questi casi infatti c’è il rischio di attivare raccolte di beni di prima necessità che, se non vengono coordinate, non rispondono alle vere esigenze. Anche il Gruppo Sentieri di Gussago ha già dato la disponibilità a partire per recarsi nei luoghi colpiti ed è in attesa di indicazioni.

Per donare numero solidale 45500

È attivo, grazie al protocollo d’intesa esistente tra Dipartimento della Protezione Civile e operatori di telefonia fissa e mobile, il numero solidale 45500 a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto che ha interessato il Centro Italia. E’ così possibile donare due euro inviando un SMS solidale o effettuando una chiamata da rete fissa al 45500. I fondi raccolti saranno trasferiti dagli operatori, senza alcun ricarico, al Dipartimento della Protezione civile che provvederà a destinarle alle regioni colpite dal sisma.

Terremoto, Brescia in campo

La macchina bresciana dei soccorsi si è già messa in moto: una dozzina di unità cinofile e altrettanti tecnici logistici dell’Ucis sono partiti da Ospitaletto alla volta di Amatrici per contribuire alla ricerca dei dispersi tra le macerie. In mattinata anche 23 vigili del fuoco in tre unità si sono messi in viaggio e sono già al lavoro. E la colonna mobile della Protezione Civile è pronta: aspetta una chiamata.

Appuntamento alle tre del pomeriggio: il ritrovo è in piazza Mercato, Ospitaletto. Ecco i primi furgoni, già carichi: dalle gabbie + i cani (per quanto possibile) scodinzolano e abbaiano. Molti di loro sono esperti, specializzati nelle ricerche tra le macerie: labrador, border collie, pastori tedeschi, malinois, meticci. Non è un caso che il Dipartimento nazionale li abbia chiamati già all’alba affinché diano il loro preziosissimo contributo in Lazio dopo la catastrofe registrata nella notte. Undici unità bresciane dell’Ucis (18 quelle lombarde al lavoro) e altrettante di logistici a supporto partono mezz’ora dopo — uno dei volontari, del paese, è appena rientrato da una vacanza a Caorle con la famiglia, il tempo di preparare l’attrezzatura e il suo fidatissimo pastore tedesco — per un viaggio che li porterà a destinazione solo verso le 21. I mezzi sono in colonna. «Ci hanno chiesto più fuoristrada possibile: per ora ne abbiamo sette, di cui sei bresciani» ci spiega Davide Salvi, consigliere Ucis e responsabile della sala operativa che di base sta proprio nel Bresciano. Altri due mezzi «carichi di tende e supporti» sono partiti sempre da Ospitaletto verso le nove di sera, con un’altra unità cinofila.

Destinazione: «Amatrice. È lì che per ora hanno più bisogno di noi». Poi si vedrà in base alle esigenze di una terra lacerata dal terremoto. In totale, l’Ucis (unità cinofile italiane da soccorso che contano 1.200 volontari in Italia) vede in campo, per ora, 28 squadre conduttore-cane, dal Friuli alla Sicilia. Le prime chiamate all’alba: «Siamo in totale emergenza, stiamo coordinando la centrale operativa e i gruppi locali dell’hinterland vicino all’epicentro del sisma» i primi commenti a caldo di prima mattina. Quando da Brescia si sono messi in marcia anche i vigili del fuoco: poco dopo le otto sono partite infatti alla volta del Centro Italia anche 23 pompieri divisi in tre unità. In particolare: la sezione operativa con nove uomini e diversi mezzi, quella del Gos (gruppo operativo speciale) movimento terra con i bilici in dotazione, e la sezione Usar (che sta per Urban search rescue) — «i topi da macerie» li chiamano gli addetti ai lavori al comando di via scuole — specializzata proprio nella ricerca dei dispersi sotto i resti in caso di terremoto o cata- strofe.

A disposizione, naturalmente, la Protezione Civile. Anche se fino a ieri sera ancora non era arrivato il via libera da parte della Regione, non per la gestione della primissima emergenza. La chiamata dovrebbe arrivare nelle prossime ore. «Da subito abbiamo dato la disponibilità della nostra colonna mobile — conferma Antonio Bazzani, consigliere delegato alla Protezione Civile in Provincia — la cucina da campo è allestita e caricata». Come pure «sono 43 i volontari già pronti a partire». Mezzi e uomini sono «carichi». La disponibilità ai soccorsi è stata chiesta anche a 154 organizzazioni di protezione civile bresciane, per un totale di 4 mila volontari.

Allertata anche Areu (l’azienda regionale di emergenza urgenza): «Per ora ci hanno chiesto tecnici e cani molecolari», riferisce il coordinatore del Nue Claudio Mare. «Si sono messi in viaggio due operatori del soccorso alpino di Sondrio, con i loro cani, sull’elicottero di Milano». Ma «in caso serva personale sanitario, siamo pronti. Anche da Brescia».
Mara Rodella

Fonte: Corriere della Sera – Ed. Brescia

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