I dati del listino della Borsa Immobiliare di Brescia (2/12): per i vigneti e i frutteti di Franciacorta e Sebino i prezzi variano tra 167.000 e 250.000 euro all’ettaro. Per gli uliveti del Sebino e del Benaco si arriva a 200 mila euro/ha.

Una generale tendenza a a puntare sul «valore più basso», una netta prevalenza dell’offerta sulla domanda. Sono gli elementi evidenziati dall’analisi condotta dal Comitato di Listino della sezione specializzata della Borsa Immobiliare (Pro Brixia – Cdc) di Brescia sul mercato dei terreni agricoli in provincia nel periodo aprile-ottobre 2012. Il comparto, dal confronto con il 2007 e del 2011, testimonia una sostanziale «immobilità» dei valori, con le sole variazioni nella pianura centrale e orientale per i seminativi.
L’indagine, dunque, conferma il «primato» per i vigneti Doc e i frutteti della Franciacorta e del Sebino (ma in alcuni casi anche in altre aree), seguiti a ruota dai vigneti Igt e dagli uliveti delle medesime zone, oltre che del Benaco. Partendo dalla suddivisione del Bresciano in 14 diverse regioni agrarie, la classifica dei terreni più «cari» è guidata dalle superfici vitate a denominazione di origine controllata di Adro, Corte Franca, Erbusco e Passirano; con quelle di Cellatica, Botticino, Gussago, Monticelli e Ome e di Cazzago, Cologne e Paderno Franciacorta viaggiano su cifre comprese tra i 167.000 e i 250.000 euro/ettaro. Prezzi analoghi si registrano anche per le aree coltivate a frutta; i vigneti e gli uliveti del lago di Iseo (Marone, Montisola, Pisogne, Sulzano) e quelli del Benaco (Desenzano, Manerba, Salò; Polpenazze, Puegnago) si attestano – come anche i frutteti della media Valtrompia che da Brione arriva a Polaveno e Villa Carcina – tra i 113.000 e i 200.000 euro/ha. Tra 120.000 e 180.000 euro ogni ettaro, invece, oscillano gli uliveti del Benaco occidentale (Gardone Riviera, Gargnano, Limone, Toscolano) e tra 113.000 e 170.000 euro/ettaroi vigneti Igt e le aree ricche di olivi del Sebino.
Tra gli appezzamenti più «economici» i pascoli dell’Alta Vallecamonica (da un minimo di 5.000 a un massimo di 8.000 euro/ha) e dell’Alta Valtrompia (da 7.000 a 10.000), mentre le zone boschive oscillano tra i 10.000 e i 15.000 euro/ettaro. Da segnalare, infine, i valori dei seminativi in pianura: se per i non irrigui la forbice oscilla tra 55.500 (Bedizzole) di 160.000 euro/ha (a Cazzago S. Martino, Coccaglio, Cologne e Rovato), per gli altri si passa da 62-95 mila (Acquafredda, Gambara, Remedello e Visano) fino ai 113-170 mila della pianura che lambisce la Franciacorta.
Angela Dessì
Nello specifico, i dati relativi alla zona di Gussago (regione agraria 10 A) sono i seguenti:
Tipo di terreno | Minimo | Massimo |
---|---|---|
Seminativo irriguo | 100.000/ha | 150.000/ha |
Seminativo non irriguo | 93.000/ha | 140.000/ha |
Vigneto Doc | 167.000/ha | 250.000/ha |
Frutteto | 167.000/ha | 250.000/ha |
Fonte: Bresciaoggi