Tramonta il sogno del “Borgo Carlì”: la crisi blocca la riqualificazione

Trattoria Da Carlì

I Piani integrati di intervento sono piatti indigesti a Gussago; percorso chiuso, infatti, definitivamente salvo colpi di scena, anche per il progetto denominato Carlì, a Ronco. Dopo il cosiddetto piano Santa Croce 28 – che era stato oggetto di due delibere di consiglio per l’approvazione, ma che, ricevuto il parere negativo dalla Provincia, aveva costretto l’Amministrazione comunale all’inversione di marcia (il progetto prevedeva la demolizione di un edificio per costruire due unità abitative in zona Croce, nel nucleo storico della frazione gussaghese) -, sono, così, scaduti i termini, dopo quasi 3 anni, anche per il piano Carlì. Un progetto, in realtà, che si era dovuto scontrare ben presto con la crisi economica contingente, che aveva fiaccato le intenzioni e smorzato gli entusiasmi edificatori.

Così il tutto si è arenato, fino a qualche giorno fa, quando il Consiglio comunale ha approvato la dichiarazione di intervenuta decadenza del Pii (approvato quasi all’unanimità, eccezion fatta per il voto di astensione di Mara Rolfi, Movimento 5 stelle), che prevedeva la realizzazione di spazi per negozi e attività commerciali, abitazioni oltre alla sede della farmacia, e alla costruzione di parcheggi pubblici all’interno dell’ex proprietà della trattoria Da Carlì, in via San Zenone 6, rinomato e storico ritrovo per gli amanti della buona tavola. La farmacia, nel frattempo è stata aperta poco lontano, in via Don Gnocchi in una sede che inizialmente doveva essere provvisoria ma che ora, dopo questa decisione, provvisoria sembra molto meno.

«Il progetto non è partito perché il mercato e la situazione complessiva ha fatto sì che non ci fosse più l’interesse da parte della proprietà di proseguire» spiega il sindaco Bruno Marchina. Non verrà comunque abbandonata l’idea di riqualificazione del luogo; la proprietà, infatti, «può ancora ragionare insieme all’Amministrazione – prosegue il primo cittadino di Gussago – sulla riqualificazione della frazione di Ronco con la creazione di negozi e di un punto di incontro, in zona Carlì, che oggi manca. Corre l’obbligo purtroppo di prendere atto di questa comunicazione che dichiara la decadenza, ma siamo pronti a tornare al lavoro; dovranno però essere riviste le contropartite economiche sottese al confronto con l’Amministrazione per rendere ragionevole e sopportabile l’iniziativa economica che il privato dovesse proporre». Per ora però l’unica certezza è che la demolizione della storica trattoria deve attendere.
Federico Bernardelli Curuz

Fonte: Giornale di Brescia

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