Treni metropolitani tra Brescia e Iseo, la Regione dice sì: corse ogni mezz’ora

treno binario

E pensare che un tempo quei binari sembravano in fase di dismissione, una delle tante vecchie ferrovie dimenticate e un po’ impolverate che trapuntano l’Italia. Invece la «cura del ferro» per una volta non si ferma all’alta velocità. A Brescia il «rinascimento ferroviario» parte dalla Brescia-Iseo-Edolo, una linea da sfruttare in ottica suburbana per potenziare il trasporto pubblico e migliorare i collegamenti dall’ovest al capoluogo. Si sfrutta quello che c’è, attivando su quei binari un servizio cadenzato tra la città e Iseo, una corsa ogni mezz’ora con fermate in tutte le stazioni da attivare a partire dal 2019.

Il via libera al progetto è arrivato il 14 luglio quando Regione Lombardia ha approvato la proposta di Ferrovie Nord, spedita agli uffici milanesi lo scorso aprile. In questo modo possono partire gli investimenti della prima fase, 5,5 milioni di euro più il sottopasso di via Rose, in città.

Da anni si accarezza l’idea di sfruttare la Brescia-Iseo-Edolo per potenziare i collegamenti con la città, riducendo il numero di auto che entrano ogni giorno nel capoluogo. Nomi diversi, obiettivi simili: dal tram-treno, ipotesi tecnologica ora abbandonata, alla «metropolitana provinciale». Ora si punta su un «servizio ferroviario suburbano», un po’ treno, un po’ metropolitana. Un modello nato in Germania negli anni Trenta (le S-Bahn) che ricalca quanto fatto a Milano con le linee S: corse frequenti e orari cadenzati, centri d’interscambio con bus, metropolitana e auto, tariffa unificata, treni confortevoli e moderni.

Il progetto sulla Brescia-Edolo prevede un doppio scenario, uno a breve termine (fase 1) e uno di medio periodo, post 2020 (fase 2). Nel primo caso si prevede di attivare una corsa ogni mezz’ora tra Brescia e Iseo, con fermate in tutte le stazioni, e una corsa diretta ogni ora tra Brescia e Iseo (oggi il servizio è di un treno ogni due ore), senza fermate intermedie, con proseguimento fino a Edolo: una sorta di Freccia della Valcamonica, in modo che chi deve salire in alta valle non sia penalizzato dalla frequenza delle fermate. Poi c’è la fase due, che a questo schema aggiunge un servizio al quarto d’ora tra Brescia e Castegnato, con l’attivazione di due nuove fermate, al Violino e alla Mandolossa.

«Una proposta di riorganizzazione dei servizi ferroviari che come Comune di Brescia abbiamo presentato al tavolo regionale nel febbraio del 2015» spiega l’assessore alla mobilità Federico Manzoni. In questi anni si è lavorato di concerto tra Loggia, Regione, Provincia, Agenzia del Tpl, Rfi e Ferrovie Nord sono emersi «limiti infrastrutturali» da colmare. Così Ferrovie Nord ha messo a punto un progetto da 5,5 milioni: innalzamento delle banchine, migliore accessibilità e più sicurezza per i passeggeri nelle stazioni di Castegnato, Bornato e Borgonato (lavori per un milione e 90mila euro) più il restyling generale della stazione di Borgo San Giovanni, in città, ribattezzata Brescia-Via Milano: rifacimento armamento e marciapiedi, sostituzione deviatoi e impianti di segnalamento, realizzazione sottopasso pedonale, servizi ai passeggeri (lavori per 4,16 milioni).

Le risorse arrivano per 2,5 milioni dal contratto di programma tra Regione e Ferrovie Nord, e per 3 milioni dal bando periferie del Governo che ha finanziato il progetto «Oltre la strada» dedicato a via Milano. Bando che ha messo risorse anche per il nuovo sottopasso di via Rose: valore 6 milioni, 4 a carico della Loggia e 2 di cofinanziamento statale. Un’opera ritenuta indispensabile per alleggerire il traffico di via Milano e aumentare le corse sulla Brescia-Iseo-Edolo senza creare ingorghi e code. Tutto questo dovrebbe essere pronto nell’arco diunpaio d’anni, a inizio 2019.

L’obiettivo più ambizioso è quello di attivare un servizio ogni 15 minuti tra Brescia e Castegnato, con la nuova fermata del Violino e la riattivazione della fermata Mandolossa, con parcheggio d’interscambio. Per far questo bisognerà raddoppiare i binari in alcuni snodi (Passirano), adeguare gli impianti tecnologici, eliminare passaggi a livello. La spesa è stimata dai 21 ai 35 milioni. Per ora ci sono i 13,3 milioni che l’ultima tranche del Patto per la Lombardia ha destinato al territorio bresciano: a maggio Loggia e Broletto hanno scritto alla Regione per dire che quei soldi devono essere destinati alla Brescia-Iseo-Edolo. L’orizzonte temporale in questo caso è più lontano. Ma la strada è tracciata. In fondo tutte le rivoluzioni partono da un piccolo passo.
Davide Bacca

Fonte: Giornale di Brescia

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