Uccellini in regalo ai ristoranti per salvare lo spiedo

Lo spiedo De.Co. di Gussago, il vero protagonista del Gran Galà dello spiedo.

Vero è che non se può far commercio, ma chi l’ha mai detto che gli uccelletti allo spiedo non si possano ugualmente consumare nei locali pubblici? Partendo da questa semplice constatazione ecco che l’Associazione per la difesa e la promozione della Cultura rurale, la Onlus presieduta dal navense Andrea Trenti, ha messo in pista una proposta di legge regionale di iniziativa popolare che titola così: «Valorizzazione della cultura, delle tradizioni locali e dello spiedo lombardo».

Il problema da risolvere è questo: relegando la consumazione nelle taverne private, non solo si rischia di far scomparire lo spiedo fatto alla maniera tradizionale, ma si penalizzano fortemente quei ristoranti bresciani che del succulento piatto hanno fatto da sempre una bandiera. E se è vero che in pochi mesi gli «specialisti» del settore hanno registrato un 40% in meno di clienti, il rimedio è urgente. Attori della norma la Regione, le associazioni culturali che accolgono al loro interno dei cacciatori e i ristoratori. Fatti salvi tutti i divieti contemplati dalla più recente normativa in materia di avifauna, insomma, la futura norma prevede che i cacciatori facciano dono ai ristoratori, a titolo esclusivamente gratuito, degli uccelletti frutto di regolare attività venatoria. Le associazioni garantiranno, appunto, che questo scambio avvenga senza ombra di mercimonio e la provenienza del cacciato.

I ristoratori, che dovranno essere selezionati per serietà e capacità culinarie ed iscritti ad un apposito albo regionale, si impegnano a servire gli uccelletti ai clienti senza costi aggiuntivi. «Il nostro intendimento è chiaro: salvaguardare la tradizione culturale e gastronomica che si chiama “spiedo bresciano” e che cessa di esistere se fra gli ingredienti non ci sonogli uccelli» ha affermato Andrea Trenti, che ha dettagliatamente illustrata al «Caricatore» di Gussago la proposta in compagnia dei soci coofirmatari, Vanni Ligasacchi, Corrado Tancredi, Fabio Stefana e Alvise Zobbio. L’obiettivo è di raccogliere nei prossimi mesi le firme necessarie perché la proposta di legge possa essere discussa in Regione.
Ubaldo Vallini

Fonte: Giornale di Brescia

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