«Serranda» estiva alle Poste: giorni e orari ridotti in 54 uffici.
Ma i sindacati sono «moderatamente soddisfatti»: le chiusure passano dalle 505 nel 2012 alle 371 del 2013, colpendo sia la città che la provincia.
Più di 50 uffici postali diverranno meno efficienti e meno fruibili al pubblico quest’estate per l’avvio di quella che è ormai diventata la «tradizionale» razionalizzazione del servizio. Dalla città alle zone più periferiche della provincia, giorni e orari di apertura saranno ridotti in 54 luoghi, tra chiusure a giorni alterni, chiusure il solo sabato e dimezzamento dell’orario per quanti lavorano anche al pomeriggio. In città il taglio al funzionamento colpirà esclusivamente le giornate di sabato, mentre nei piccoli centri le saracinesche rimarranno abbassate (in diversi momenti) anche alcuni giorni della settimana.
Complessivamente l’intervento estivo 2013 ha incassato la moderata approvazione dei sindacati, soddisfatti «per la riduzione del numero di giorni di chiusura», passati dai 505 dell’estate scorsa ai 371 di quest’anno, ma anche «perché è stato scongiurato il funzionamento a giorni alterni degli uffici più grandi, che rischiavano il nuovo provvedimento e invece hanno mantenuto il taglio stagionale solo per i pomeriggi». «Se è vero che da parte dell’azienda abbiamo riscontrato una maggiore attenzione verso le esigenze del territorio e del personale postale – ricorda il segretario Slp Cisl Giovanni Punzi – per una valutazione complessiva va comunque considerato che negli ultimi quattro anni nel Bresciano è stato introdotto il funzionamento a giorni alterni tutto l’anno in 28 Poste, mentre altre 11 sono state chiuse definitivamente». Rispetto al 2012 qualcosa di positivo però si vede: «Non ci sono praticamente più le chiusure di giugno, tranne in due casi, così come è divenuto molto raro che i disagi si protraggano fino a settembre. Insomma è stata raggiunta una positiva concentrazione su agosto, che è il periodo in cui molti bresciani vanno in ferie e gran parte delle aziende chiudono».
Il singhiozzo nell’erogazione dei servizi rimane comunque un provvedimento che lascia sempre insoddisfatti i cittadini. La situazione più penalizzante toccherà a Cogno di Piancogno, dove l’ufficio sarà chiuso per 29 giorni dal 25 giugno al 31 agosto. Tagli pesanti ci saranno anche a Mazzano, stoppato 26 giorni dal 15 luglio al 13 settembre, come a Calino di Cazzago e a Calcinatello di Calcinato, fuori servizio 23 volte, rispettivamente dal 22 luglio al 13 settembre e dal 23 luglio al 14 settembre. In città i maggiori disagi saranno negli sportelli di via Grandi, fuori servizio i sabati dal 22 giugno al 14 settembre, via Bologna, i sabati dal 6 luglio al 31 agosto, via Moretto e via Santa Caterina, entrambi senza sabato dal 6 luglio al 24 agosto. La mannaia più vistosa tocca a Pisogne, dove dall’8 luglio al 30 agosto mancherà l’apertura pomeridiana per ben 39 volte.
Anche se risulta meno evidente della chiusura del giorno intero, anche quella pomeridiana rappresenta un disagio. In provincia la razionalizzazione tocca con mano pesante uffici strategici e di grandi dimensioni. La Valtrompia, ad esempio, si vedrà togliere per 29 volte (dal 22 luglio al 30 agosto) i turni pomeridiani di Gardone e di Lumezzane. In bassa Valcamonica verranno a mancare i servizi di Darfo Boario per 29 pomeriggi (22 luglio-30 agosto) e Breno per 9 (12-23 agosto). In Franciacorta saltano a Gussago per 29 volte (22 luglio-30 agosto) e a Rovato per 14 volte (5-23 agosto).
Flavio Archetti
Fonte: Giornale di Brescia