Vandali alla scuola di Cellatica: arrestati quattro minorenni

carabinieri

La devastazione provocata da quel rogo, dalle fiamme appiccate a una scuola è entrata in quattro famiglie. Quelle dei quattro giovani che ieri mattina sono stati arrestati dai carabinieri della compagnia di Gardone Valtrompia, in seguito a indagini dei colleghi della stazione di Gussago. Genitori che mai avrebbero pensato ai propri figli come considerati responsabili di fatti così gravi.

L’incendio della scuola primaria “Leonardo Da Vinci” di Cellatica è del 18 settembre scorso e i primi sospetti su almeno due dei quattro minori, il più grande 16 anni, risalgono ai giorni successivi. Le indagini dei carabinieri, diretti dal capitano Francesca Romana Fiorentini e coordinate dalla procura dei minori di Brescia, hanno portato quindi, ieri mattina, all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari del tribunale per i minorenni di Brescia. In particolare, due degli indagati sono ritenuti responsabili anche di un altro incendio, appiccato nella notte del 15 settembre al mobilio esterno di un bar, sempre a Cellatica. Non solo, uno dei baby vandali si sarebbe anche rivelato violento. Avrebbe aggredito un uomo di 65 anni impegnato come volontario nell’oratorio del paese. Quest’ultimo minore, in sostanza, sarebbe chiamato a rispondere delle accuse scaturite da tutti e tre i fatti al centro dell’ordinanza. Il provvedimento prevede due tipi di misure cautelari, tutte in ogni caso d’arresto: due degli indagati sono stati collocati in una comunità mentre gli altri due, sottoposti alla misura della “permanenza” in casa ( l’equivalente dei domiciliari, che il codice prevede per i soli maggiorenni), sono stati condotti alle rispettive abitazioni. Lì sono stati affidati ai genitori con il divieto d’uscire di casa e di avere contatti con persone diverse dai conviventi.

Nelle indagini hanno ricoperto un ruolo importante diversi elementi. Ci sono state le riprese dei sistemi di videosorveglianza che hanno “fissato” l’abbigliamento indossato dai quattro, in parte poi trovato in sede di perquisizioni, durante l’esecuzione della notifica di custodia cautelare. Ai vestiti vanno aggiunti i riscontri che sarebbero emersi dai social e le testimonianze di passanti. In almeno due casi erano però già noti alle forze dell’ordine. “Non sono stato io” è stato dichiarato ai carabinieri, dai giovani, davanti ai genitori increduli e moralmente distrutti, al momento dell”arresto. Ora per quei reati, a vario titolo, d’incendio doloso e lesioni, ci saranno gli interrogatori di garanzia. Alla scuola è stato causato un danno di 350 mila euro: inagibile l’intero complesso. Ma sono stati ammucchiati anche banchi, libri e quaderni per procedere all’azione incendiaria. Una brutta storia, ora la svolta investigativa.
Mario Pari

Coccoli: “Solo una giusta punizione può lanciare un segnale forte”

“Le azioni violente contro la comunità, compiute da minorenni, sono una sconfitta per tutti”. Il sindaco di Gussago, Giovanni Coccoli, non trova giustificazioni per i quattro adolescenti responsabili del raid vandalico ai danni della scuola elementare di Cellatica del 18 settembre scorso. “Quando ragazzi così giovani si spingono così oltre, bisogna porsi delle domande”, aggiunge però. Questo, secondo Coccoli, non prescinde “dalla punizione giusta e inevitabile: un segnale forte deve arrivare, i ragazzi non devono pensare di godere dell’impunità, sarebbe un errore gravissimo”. I quattro giovanissimi (il maggiore ha 16 anni, 14 il più piccolo) “hanno frequentato le nostre scuole, anche se uno di loro da qualche mese abita a Cellatica – aggiunge Coccoli -. Li conosco bene, non più tardi di venerdì sera all’oratorio gli ho offerto pizza e caramelle. Hanno dimostrato di non essere furbi, visto che per “vantarsi” della loro bravata hanno postato la loro storia sui social. Negli ultimi giorni ormai le voci in paese si rincorrevano. Spero che agli altri ragazzi della loro compagnia prendano coscienza dei rischi che corrono: le regole vanno rispettate. E quando uno sbaglia, è giusto che paghi”. La situazione a Gussago “è decisamente peggiorata negli ultimi due anni – continua il sindaco -: non c’è un week-end tranquillo, e il lunedì devo fare la conta dei danni. Non sono episodi così sporadici: subito dopo il lockdown sono iniziate le scorribande di questi giovanissimi, anche di 12 o 13 anni: dalle vetrine rotte alle fioriere buttate all’aria, dalle bottiglie lasciate per strada e nei parchi alle scritte sui muri della chiesa, fino all’auto del parroco presa di mira con la bomboletta spray…”. A febbraio, a Ronco, era stata anche imbrattata con vernice bianca l’enorme scultura Gaia e la balena dell’artista Stefano Bombardieri. “I provvedimenti purtroppo non arrivano mai – commenta il sindaco -. Del resto, non possiamo incarcerare nessuno per un atto vandalico, per così dire, “leggero”. Questa volta però è stato superato il limite: oltre ai danni alla scuola di Cellatica, c’è di mezzo anche un incendio ai mobili di un bar e l’aggressione ai danni di un 65enne all’oratorio. Il nostro compito adesso è quello di mettere in campo azioni per cercare di “recuperare” questi ragazzi, e fare in modo che non si perdano del tutto”.
C.Reb.

Marini: “Ora diamo un senso a questa assurda vicenda”

“Mi ero illuso di poter restituire la scuola ai bambini almeno per Natale, ma siamo stati rallentati dalla ricerca delle aziende in grado di ripristinare i locali. Se non sarà il 25 dicembre, faremo festa alla Befana…”. È ottimista il sindaco di Cellatica Marco Marini, che assicura comunque tempi rapidi – dai 40 ai 50 giorni – per riaprire la scuola “Leonardo da Vinci” distrutta la notte del 18 settembre dal raid vandalico di quattro minorenni, ieri destinatari di un’ordine di custodia cautelare. “Il fatto che inquirenti e carabinieri siano arrivati a chiudere questa indagine in tempi rapidi, individuando tutti gli autori del raid, è rassicurante – afferma Marini -. Il mio pensiero va ora a questi ragazzi e alle loro famiglie: staranno passando sicuramente un periodo poco felice. I genitori si trovano a gestire una situazione complicata, visto quello che hanno combinato i loro figli. Non bisognerà lasciare nulla di intentato per recuperare questi adolescenti. Solo così daremo un significato positivo a una vicenda assurda”. La comunità di Cellatica “ha reagito subito in maniera esemplare e si è rimboccata le maniche per risolvere tutti i problemi – spiega Marini -: dall’Ufficio Tecnico alla Segreteria, che nell’arco di tre giorni hanno trovato la soluzione per trasferire i bambini nei locali della scuola media e dell’oratorio, grazie alla collaborazione della parrocchia, a tutti i volontari che hanno aiutato a sistemare e ripulire gli ambienti. Già il giorno dopo 80 persone si erano messe a disposizione, e altrettante si sono presentate la mattina seguente. E’ una cosa che mi ha veramente commosso. Questo atto violento e vigliacco ha colpito tutta la comunità, che ha voluto rispondere in modo fermo ma civile anche con la Camminata organizzata dal Comitato Genitori il primo ottobre, alla quale hanno partecipato quasi mille persone”. I danni alla scuola di Cellatica sono stati quantificati in oltre 350 mila euro. “Fortunatamente siamo assicurati, quindi non dovremo rivalerci direttamente sugli autori della devastazione”, spiega il primo cittadino. Sarà dunque la compagnia di assicurazione a chiedere eventualmente il risarcimento alle famiglie dei ragazzi. I lavori di ripulitura, aspirazione dei fumi e della fuliggine “sono costosissimi – ammette il sindaco -. Inoltre, quattro giorni prima del raid erano state acquistate dieci nuovissime lavagne elettroniche, andate distrutte, così come si è fuso tutto l’impianto elettrico. Sarà l’occasione per sistemare anche l’illuminazione, pure danneggiata, installando lampadine a led di ultima generazione per consentire il risparmio energetico”.
C.Reb.

Fonte: Bresciaoggi

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