Ha trasformato il garage di casa in una sorta di raffineria nella quale era in grado di depurare le inflorescenze di canapa in modo da estrarne oli a base di cannabidiolo. Il prodotto veniva poi confezionato il flaconcini da 50 o 100 millilitri che vendeva online a persone affette da patologie gravi o degenerative.
Ogni «boccettino» arrivava a costare fino a 200 euro e, secondo gli inquirenti, e con il ricavato della vendita era in grado di mantenere la propria famiglia. Il «piccolo chimico» artigianale è un 50 enne di Gussago che è stato denunciato al momento solo per truffa aggravata dalla minorata difesa delle vittime. Iscritto alla facoltà di Medicina, l’uomo vendeva infatti il suo olio a un prezzo superiore al costo dei medicinali prescritti ai malati che lo contattavano. Centinaia i clienti che attraverso il web lo contattavano da tutta Italia.
A lui, e al garage trasformato in raffineria, i carabinieri del Nas sono arrivati partendo dalla segnalazione di un familiare di una delle persone che lo avevano contattato per ottenere il suo olio. All’interno del locale i militari hanno individuato una quindicina di sacchi per la spazzatura che contenevano circa 60 chilogrammi di inflorescenze di canapa. Nel garage c’erano anche diversi litri del suo prodotto ottenuto immergendo la canapa in alcol etilico. Ai carabinieri, che potrebbero arrivare a contestargli i reati di produzione e vendita di farmaci guasti o imperfetti e di esercizio abusivo della professione farmaceutica e medica, l’uomo ha spiegato di avere organizzato tutto per aiutare i malati.
Paolo Cittadini
Fonte: Bresciaoggi