Via Sovernighe: lavatoio e cava carsica della sorgente del “TRU”

Gussago, anni '70 - Lavatoio di Via Sovernighe lato ovest.

Gussago, anni ’70 – il lavatoio di Via Sovernighe, lato ovest.
Il lavatoio, qui in versione “originale” prima della successiva ristrutturazione e preso da sud, viene tuttora alimentato dalle acque del pozzo del Brolo di casa Angeli (Via Sovernighe). L’acqua è fredda, oserei dire gelata, anche nella stagione estiva, come mi è accaduto constatare un giorno d’agosto di quest’anno 2012, quando la temperatura atmosferica poteva aggirarsi attorno ai 36° Celsius. L’acqua del lavatoio è continua e senza grandi differenze in termini di metri cubo al secondo; come detto, proviene dal Brolo degli Angeli distante una cinquantina di metri dopo aver superato il tratto stradale intubato, da quel pozzo che inizialmente contribuiva ad alimentare il primitivo acquedotto comunale.

Pur essendoci poca distanza fisica tra detto pozzo e la sorgiva detta del TRU, sempre in via Sovernighe alto (Casa Bolpagni) la seconda è senz’altro definibile falda freatica e le due fonti di “Sor’ acqua” non si confondono. Anzi, quest’ultima in caso di temporali od eventi atmosferici fortemente piovosi l’acqua si presenta scura, quasi color cioccolata, con intromissioni diverse, mentre quella del lavatoio, pur posta leggermente più in basso, scorre sempre limpida e mai tumultuosa. Il Tru, addirittura, si dice che fu (o sia stato) un tempo una seria preoccupazione per gli abitanti delle case postevi attorno o situate nei pressi di Santa Maria Vecchia (chiesa dei morti o vecchia Pieve). Ancora oggi, in caso di forti precipitazioni, soprattutto se concentrate in Val Trompia, il Tru comincia a rumoreggiare fortemente facendosi sentire e procurando qualche timore, se non paura.

Il Tru è stato “scandagliato” o, se vogliamo, qualche capace e volenteroso gussaghese vi è sceso dentro, sino a sei metri sotto terra e pur sperimentando un assorbimento d’acqua con elettropompa della durata di tre ore, è stato constatato il mantenimento del medesimo livello dell’acqua: vale a dire che il pelo libero dell’acqua del Tru è rimasto invariato, ciò dimostrerebbe che più in basso sussisterebbe una vasca naturale a voragine assai ricca d’acqua. E’ bastato, infatti, agli esploratori, tempo fa, passare con un breve saltello in basso all’interno dall’acqua trovarsi subito immersi sino all’altezza della cintura vita.

L’acqua risorgiva della Grotta della sorgente del Tru (Buco), che ora (dal 1989) si trova intubata nelle acque bianche della rete fognante, proviene in gran parte sicuramente da lontano e viene a riempire la “Grotta – falda carsica, è anche uno sfogo di acque meteoriche…”. La cavità risulta registrata al catasto speleologico anche se nota e descritta sin dal 1929. Pure Teresa Angeli si è occupata del Tru la quale afferma: “Questa sorgente viene da sotto i monti Roccoli e Baita, e giunge dalla Valtrompia, perché nelle piene, quando scorreva in superficie era cosparsa di pezzi di ferro pestato, scarto del maglio e delle fonderie della Valtrompia…”. (Ci siamo avvalsi in parte di IL CARSISMO – Fenomeni carsici superficiali. “Grotta della sorgente del Tru” in: Scopriamo Gussago – Territorio, flora e fauna – Comune di Gussago, maggio 2003 con l’aiuto e la guida di F.V. e PL. F. del Gruppo Sentieri Gussago V.p.c.).

A cura di Achille Giovanni Piardi grazie al contributo di Pierluigi Franzoni e Fausto Venturelli
Lo schema del TRU è stato realizzato da Pierluigi Franzoni

RESTA SEMPRE AGGIORNATO CON LE NOSTRE NOTIZIE!

- iscriviti alle Newsletter di Gussago News per ricevere quotidianamente via email notizie, eventi e/o necrologi
- segui la pagina Facebook di Gussago News (clicca “Mi piace” o “Segui”)
- segui il canale Telegram di Gussago News