Al voto per eleggere la nuova Provincia di Brescia, Ettore Marchina tra i candidati

Elezioni voto seggio

Ammonta a 2.524 il numero di sindaci e consiglieri comunali bresciani chiamati domani a rinnovare la composizione dell’aula del Broletto: urne aperte, dalle 8 alle 20, nell’unico seggio allestito nell’auditorium di via Balestrieri in città. Gli amministratori chiamati a scegliere i 16 consiglieri provinciali (che esercitano la loro funzione a titolo completamente gratuito) rappresentano 204 Comuni del territorio bresciano, uno in meno rispetto alla precedente consultazione, sempre di secondo livello, del 12 ottobre 2014. Allora il numero di comuni della nostra provincia era di 206, uno in più degli attuali, conseguenza della recente fusione in salsa camuna avvenuta tra Prestine e Bienno.

Oggi, come allora, c’è un’Amministrazione commissariata: poco più di due anni fa fuori dai giochi elettorali si trovò Travagliato. Domani toccherà a Mura. Saranno sei (due in più rispetto alla tornata del 2014) le liste presenti sulla scheda elettorale, per un totale di 78 aspiranti consiglieri. Per esprimere il proprio voto sindaci e consiglieri comunali disporranno di una scheda di diverso colore a seconda della fascia demografica di appartenenza del proprio comune. La diversificazione cromatica è conseguenza del cosiddetto voto ponderato, sistema che attribuisce un peso specifico diverso al singolo consenso espresso a seconda che il segno sulla scheda sia stato tracciato da un amministratore della città capoluogo piuttosto che da un suo «collega» che svolge la funzione di amministratore in un paese formato da poche anime.

Nel caso bresciano, saranno cinque le fasce demografiche: 89 comuni al di sotto dei 3.000 abitanti formeranno la prima, 44 la seconda (da 3.001 a 5.000), 38 la terza (tra 5.001 e 10.000), 32 la quarta (tra 10.001 e 30.000) e nessuno la quinta (tra 30.001 e 100.000). Infine la sesta (popolazione tra 100.001 e 250.000 unità) con la sola Brescia presente. L’elettore voterà per una sola delle liste, potendo anche esprimere un unico voto di preferenza. Saranno eletti i candidati che conseguiranno la maggiore cifra individuale costituita dalla somma dei voti ponderati validi riportati da ciascuna di esse. Così recita la Delrio: «Per l’assegnazione del numero dei consiglieri a ciascuna lista si divide la cifra elettorale di ciascuna lista successivamente per 1, 2, 3, 4 e così via, fino a concorrenza del numero dei consiglieri da eleggere. Quindi si scelgono, tra i quozienti così ottenuti, quelli più alti, in numero eguale a quello dei consiglieri da eleggere, disponendoli in una graduatoria decrescente. Ciascuna lista consegue tanti rappresentanti eletti quanti sono i quozienti a essa appartenenti compresi nella graduatoria. A parità di quoziente, nelle cifre intere e decimali, il posto è attribuito alla lista che ha ottenuto la maggiore cifra elettorale e, a parità di quest’ultima, per sorteggio». Da ricordare che le elezioni di domani prevedono esclusivamente il rinnovo del consiglio provinciale e non riguardano dunque la figura del suo presidente.

La durata del mandato di Pier Luigi Mottinelli, esponente del Partito Democratico, nonché consigliere a Cedegolo, eletto ai vertici della provincia nell’autunno del 2014, è per legge stabilito in quattro anni, a differenza di quanto previsto per i consiglieri che restano in carica solamente per due. Il consiglio provinciale che nasce domani costituisce organo di indirizzo e controllo, propone all’assemblea lo statuto, approva regolamenti, piani, programmi e ogni altro atto ad esso sottoposto dal presidente, esercitando inoltre le altre funzioni attribuite dallo statuto. Infine, su proposta del presidente, adotta gli schemi di bilancio da sottoporre al giudizio dell’assemblea dei sindaci. A seguito del parere espresso da quest’ultima, il consiglio approva in via definitiva i bilanci dell’ente. L’assemblea dei sindaci ha poteri propositivi, consultivi e di controllo. L’affluenza alle urne registrato nella scorsa tornata elettorale superò di un soffio la percentuale dell’ottanta per cento. Una curiosità: dei trentatré elettori della sesta fascia, riservata agli amministratori (sindaco compreso) di Brescia città, solo uno di essi non ritirò la scheda e fu Laura Gamba (M5S).
Mauro Zappa

Fonte: Bresciaoggi

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